Le parole dello sguardo

Paulo Coelho scrive “Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano”.

In molte opere d’arte, di ogni tempo, si può notare come lo sguardo sia in grado di trasformare e stravolgere completamente l’intero volto, lasciando al suo posto emozioni di ogni sorta, dall’inquietudine allo smarrimento, dalla rabbia alla tenerezza.
Che l’occhio e lo sguardo abbiano un certo “qual potere” è noto da sempre, fin dai tempi del mito, dal terribile sguardo pietrificante di Medusa attraverso cui Caravaggio rappresentava questa diabolica creatura concentrando tutta la sua potenza espressiva proprio negli occhi.

Pittori e scultori di tutte le epoche hanno cercato nei loro dipinti, attraverso le varie espressioni dello sguardo, di fissare gli stati d’animo umani come l’odio, la paura e l’amore. Ne sono incomparabili esempi Leonardo Da Vinci con “La Gioconda” e “La dama con l’ermellino”, così come anche Michelangelo Buonarroti e il grande Amedeo Modigliani che disse “Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi”.

Un’analogia di forma unisce l’occhio al Sole, simbolo di luce ed energia; la vista, più degli atri sensi, è ritenuta vicina alla mente e alla coscienza assumendo un valore primario nei nostri incontri con gli altri, poiché ciascuno di noi è molto sensibile agli sguardi, anche se di una durata lampo.

Uno sguardo interessante può essere tramite di seduzione verso le persone con cui ci confrontiamo ogni giorno in famiglia, tra amici, in ambienti a noi noti o sconosciuti così come anche nel mondo lavorativo; uno sguardo pulito, fresco, sereno e rassicurante molto spesso può davvero far leva su decisioni importanti e decisive.

Purtroppo però quando l’età di una donna avanza il suo sguardo, così come il suo corpo, subisce delle mutazioni: possono comparire ad esempio quelle che volgarmente vengono definite “zampe di gallina” e che, insieme a borse palpebrali e occhiaie, identificano i segni dell’ invecchiamento del volto.

Fortunatamente l’era che stiamo percorrendo dona all’evoluzione della scienza e della ricerca i mezzi necessari per poterci offrire un’ampia informazione riguardo la medicina estetica, atta a soddisfare i nostri interrogativi e a consolare le titubanze con cui affrontiamo i discorsi relativi al possibile intervento sui cambiamenti.

La chirurgia e la medicina estetica offrono oggigiorno la possibilità di ritoccare e migliorare l’area perioculare in modo naturale ridonando allo sguardo quell’intensità che tutti vorrebbero preservare.

Uno degli interventi più richiesti è la blefaroplastica superiore che consente di migliorare le imperfezioni di occhi e palpebre, restituendo freschezza allo sguardo. Si effettua quando la cute, nell’area superiore dell’occhio è in eccesso fino a coprire la rima palpebrale, rattristando così lo sguardo. L’intervento può essere effettuato in anestesia locale (con o senza sedazione). Nell’intervento di blefaroplastica superiore viene valutato e disegnato l’eccesso cutaneo da asportare. Si andrà a rimuovere così l’eccedenza di pelle e le eventuali borse adipose sottostanti attraverso un’incisione nascosta nella piega naturale della palpebra prolungata nella regione del canto esterno. La cute viene poi suturata con un filo di sutura molto sottile.

Per quanto invece riguarda la blefaroplastica inferiore sarebbe più opportuno parlare di mid-facial, un intervento che ha come obiettivo il riposizionamento dei tessuti dell’area palpebrale e la rimozione eventuale delle borse adipose, donando all’intero viso un aspetto più disteso e riposato. L’intervento viene eseguito in anestesia locale con sedazione. L’incisione viene eseguita a circa 2 mm dalla rima della palpebra inferiore. Il tessuto adiposo in eccesso viene ridistribuito nei vari compartimenti anatomici e, se necessario, si asporta l’eccesso cutaneo ridonando freschezza e naturalezza allo sguardo. La cute viene suturata con fili molto sottili.

Oggi l’intervento di blefaroplastica è ormai considerato un intervento canonizzato e standardizzato, tanto nelle metodiche quanto nelle tecniche esecutive a patto che ci si rivolga a chirurghi plastici esperti. I rischi post-operatori sono assolutamente ridotti.

Un altro trattamento vincente per esaltare la freschezza dello sguardo è quello basato sull’utilizzo della tossina botulinica. Quest’ultima deve assolutamente essere effettuata da professionisti altamente specializzati. E’ infatti necessaria un’ottima conoscenza dell’anatomia dei muscoli mimici per iniettare il prodotto  in modo da favorire un effetto “liftante”. L’area del volto trattata è caratterizzata principalmente dal terzo superiore (rughe frontali, glabellari e perioculari). A livello dei muscoli mimici del volto ne provoca una riduzione dell’attività contrattile attenuando così le rughe d’espressione provocate dalla contrazione dei muscoli in questione e ridonando al viso e allo sguardo un aspetto più fresco, più giovane e più luminoso.  Il trattamento avviene attraverso micro punture, è assolutamente indolore e non necessita quindi di alcuna anestesia.

Alla base di tutto però, oltre che sostenere il rispetto nei confronti di una filosofia etica e vincente, atta a voler ottimizzare non solo il benessere fisico della paziente, ma anche quello psicologico, dovrebbero esserci l’esperienza e la serietà del professionista, in grado di mirare sempre ad un ringiovanimento consapevole e assolutamente naturale.

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