“Amore, sono incinta!”
Memorabile diviene quella data per colei che si inebria di gioia ed emozione con il suo uomo, le lacrime non chiedono di uscire perché invadono il suo viso ancor prima di aver confermato il suo stato di gravidanza. Tutto cambia, tutto si colora, tutto si riempie di meraviglia.
Però, la maternità non è come la paternità. Nella maternità la donna abbandona un po’ sé stessa e si muove, si nutre, si veste solo ed esclusivamente in funzione del suo bambino.
I bambini gli stanno sopra come su di una collina, come in un giardino che ancora deve fiorire, la succhiano, la spingono, gli dormono addosso, mentre lei si lascia amabilmente divorare e qualche volta, forse, dorme mentre loro continuano a muoversi dentro di lei. Niente di simile avverrà nella paternità.
Chuck Palahniuk, grande scrittore statunitense diceva: “Se un giorno gli uomini impareranno a partorire allora si che si potrà cominciare a parlare di parità fra i sessi”
Questo sta a significare che la gravidanza come ciò che verrà dopo aver fatto nascere un bambino, è soprattutto un gran sacrificio dipinto unicamente di rosa.
La gravidanza è quindi un’occasione di profonde e radicali trasformazioni, fisiche e psichiche.
La mutazione della donna in corpo di madre è talmente evidente che possiamo quasi definirla un corpo che prende spazio, una pancia lievitante che modifica di gran lunga le fattezze femminili.
E’ un grande impegno fisico questo del corpo della donna. Accompagnato da un’altro ben più intenso quale quello psichico/emotivo.
Le cellule di tutto il corpo e non solo quelle appartenenti alle pareti dell’utero e del sangue, ma anche quelle delle ghiandole e del cervello, vengono improvvisamente impiegate e coinvolte dall’esperienza della gestazione.
Tutto il corpo di una gestante è quindi impegnato a creare: la formulazione dei pensieri e degli spazi mentali diviene importante quasi quanto la vascolarizzazione della placenta. Per questo motivo la salute della donna, intesa come OMS e quindi di benessere fisico, psichico e sociale è di primaria importanza durante la gravidanza ma soprattutto dopo.
Il post gravidanza molto spesso non viene troppo evidenziato, forse perché apparentemente non portatore di emozioni o meglio incapace di equiparare quelle precedenti. Invece è di fondamentale importanza lo stato psico fisico di una donna che ha partorito, ne evidenzia ancor di più le fragilità, soprattutto nella consapevolezza di non aver più quel pancione a fargli compagnia, avendo un corpo non più perfetto e sexy come in precedenza. Paura quindi di non piacere e di non piacersi, ansia da prestazione e soprattutto il timore di non ritornare più in forma.
Quel corpo si è trasformato notevolmente; addome (ovviamente), ma anche il seno, i fianchi, il sedere, gli avambracci, le cosce cambiano forma e dimensioni.
Eccessi di pelle su addome, braccia, interno cosce, oltre alle smagliature un po’ ovunque. Il seno, nello specifico, perde la sua tonicità e accusa segni di cedimento per via dell’allattamento.
Tutta questa mutazione ha sulle donne un notevole impatto; molte non si riconoscono davanti allo specchio, i chili abbondano e la testa comincia a fantasticare anche film inesistenti, dove le indossatrici sulle passerelle divengono rivali indistruttibili e esempi davvero deprimenti.
Chi l’ha detto però che per recuperare la forma fisica dopo la gravidanza ci vogliono mesi? con i giusti trattamenti estetici mirati post-parto è possibile praticamente farlo e in tempi brevi.
Essi possono far ritrovare alle donne un sorriso, persino a quelle mamme che l’hanno perso a causa di smagliature sull’addome e la comparsa di cellulite.
Una dieta equilibrata e un’attività fisica costante possono indubbiamente aiutare a rientrare nel proprio peso forma e ritrovare e andare a ritrovare la tonicità perduta. Ma molte volte tutto ciò non basta.
I trattamenti per tornare in forma
Non intristitevi troppo se la gravidanza lascia dei segni così visibili, perché a tutto c’è rimedio. La medicina estetica e la chirurgia plastica ricostruttiva possono davvero fare la differenza, al fine di farvi ritornare felici e in equilibrio con voi stesse.
In particolare, dopo aver partorito, la pelle in eccesso sull’addome può essere tranquillamente eliminata attraverso un’addominoplastica. Il rilassamento cutaneo in questo caso causato da una gravidanza è sicuramente uno degli inestetismi addominali più comuni. L’intervento di addominoplastica consiste proprio nella rimozione della cute e del tessuto adiposo in eccesso nella parte centrale e bassa dell’addome, al di sotto dell’ombelico, al fine di tendere la parete addominale e risistemare la parete muscolare. Se l’eccesso adipe-cutaneo non è eccessivo, talvolta non è necessario il riposizionamento dell’ombelico, allora l’intervento sarà di miniaddominoplastica.
L’addominoplastica si esegue in anestesia generale, cioè a paziente completamente addormentato ed ha una durata di circa 3 ore. Generalmente sono necessarie due incisioni: una nella porzione bassa dell’addome appena sopra la linea dei peli del pube che si prolunga lateralmente; la seconda di forma circolare intorno all’ombelico e verrà effettuata solo se sarà necessario riposizionando più in alto per conferire un aspetto naturale.
Due piccoli tubi di drenaggio verranno inseriti in prossimità della ferita al fine di raccogliere il sangue ed il siero che eventualmente potrebbe accumularsi. Tali drenaggi verranno rimossi senza dolore alle prime medicazioni. Infine, verrà applicata una medicazione compressiva.
Dopo l’intervento le pazienti dovranno rimanere a riposo per almeno 48 ore. Il dolore è generalmente minimo e controllabile con i comuni analgesici. È consigliabile riposare quanto più possibile a letto per la prima settimana ed aumentare l’attività gradualmente dalla settimana successiva.
Alla fine dell’allattamento invece il seno cadente può essere recuperato con un intervento di mastopessi. Questo è un intervento chirurgico indicato per le pazienti che presentano un seno svuotato o cadente (ptosico) con perdita di tonicità della mammella (tipica conseguenza di un post-parto). Si effettua un lifting dei tessuti in grado di sollevare e rassodare il seno ceduto e molto rilassato, il tutto senza l’utilizzo di protesi, per cui non è prevista la variazione del volume della mammella.
Spesso la ptosi mammaria (solitamente bilaterale) è conseguente, come in questo caso, ad una gravidanza o ad una notevole riduzione del peso corporeo.
L’intervento consiste nel rimodellamento della mammella asportando la cute in eccedenza e della ghiandola mammaria, ricreando una conicità ed una elasticità cutanea che erano andate perdute.
Le incisioni chirurgiche, un tempo molto estese, grazie agli sviluppi avvenuti anche nell’ambito della chirurgia mammaria riduttiva, sono oggi molto più ridotte e limitate esclusivamente a livello periareorale più un’eventuale incisione verticale.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale con ricovero di un giorno e posizionamento di due drenaggi che vengono rimossi dopo 2-4 giorni.
Il dolore è contenuto da analgesici per bocca. La paziente indosserà un reggiseno contenitivo che dovrà portare continuativamente per 1 mese dopo l’intervento.
La ripresa lavorativa è prevista dopo 1 settimana. La guida può essere ripresa 2 settimane dopo l’intervento.
Per l’accumulo di adipe su pancia, glutei, cose e fianchi, la soluzione è la liposcultura.
Essa è comunemente nota come chirurgia del rimodernamento corporeo. Il trattamento viene scelto per eliminare depositi di grasso localizzati, resistenti a qualunque tipo di dieta o ginnastica. Consiste nell’aspirare il grasso sottocutaneo in eccesso con l’utilizzo di microcannule.
Essa può essere praticata per guance e collo, braccia, addome e fianchi, cosce (interno ed esterno), polpacci e caviglie.
L’intervento può essere eseguito in regime di day-hospital o con un ricovero che non supera, generalmente, le 24 ore, con anestesia locale, spinale/epidurale o, in alcuni casi, generale? La liposuzione ha come obiettivo l’aspirazione, cioè la sottrazione del grasso, questo si ottiene mediante l’azione di una cannula collegata ad un apparecchio aspirante o attraverso una speciale siringa o microcannula introdotta attraverso una piccola incisione della cute (circa 2-3 mm.).
Potranno presentarsi delle ecchimosi (lividi) per 1-2 settimane ed è consigliabile indossare in maniera continuativa una guaina compressiva per almeno 30 giorni. L’esposizione al sole è consigliabile dopo qualche mese.
Può essere utile un ciclo di massaggi a distanza di 15 giorni e la ripresa dell’attività fisica appena possibile.
Qualche smagliatura sui fianchi, altre sotto al seno pesante, una pancia ingrossata e molle, fianchi allargati, seni che cedono ecc… certo, non ci aiutano certo a gioire perchè il corpo è cambiato! Ma tutte coloro che hanno rischiato di non essere più nella pole position di sirenette per il ballo, hanno il grande vanto di essere però state grandi eroine per la vita, perché donare la vita è sempre un gesto di grande coraggio, e il coraggio ci fa belle!
Tutto il resto si può benissimo modificare, la silhouette ritorna quella che fu, o quasi, lo spirito diviene nuovamente positivo e si ricomincia a viaggiare sui panorami della spensieratezza, dove le illusioni non rimangono tali ma ci concedono la meraviglia dei prosegui più concreti e soddisfacenti.
Continuate a desiderare di diventare mamme perché l’innovazione medica ci salva sempre, ricordatevi però di essere sagge anche nel saper riconoscere equipe di medici assolutamente referenziati e seri, questo vi aiuterà ad aumentare la vostra consapevolezza di recupero e di quella bellissima sensazione chiamata libertà. La libertà di sentirsi a proprio agio con se stesse innanzitutto, da li in poi tutto comincia a prendere la sua forma migliore e la paura scompare.
Buona rinascita a voi tutte.
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