“Seni d’avorio dove abita l’amore…: la donna e il seno, un connubio inscindibile!”

Noi, paladine della nostra bellezza e del nostro osare per mantenerla.

Il mondo della bellezza esiste da quando è nata la donna, la prima…
Rammentiamo a noi stesse che 2000 anni prima di Cristo, gli indiani ricostruivano il naso che era usanza amputare alle adultere.
Per cui, da che mondo e mondo, il rispetto dell’immagine e l’esaltazione dei valori della bellezza rivestono ormai un’importanza fondamentale per la nostra autostima.
D’altronde, anche tutte le arti figurative non esisterebbero se non ci fosse la cultura della bellezza tutta al femminile.

Ci svegliamo al mattino e pensiamo a cosa indossare, ci guardiamo allo specchio e ci cambiamo magari anche ripetutamente. Osserviamo le nostre forme cercando in qualche modo di valorizzarle o peggio camuffarle, al fine di poter sempre essere elegantemente attraenti.
Il nostro pensiero volge spesso al timore di che cosa qualcuno, osservandoci, possa pensare di noi. L’autostima allora prende il sopravvento e il nostro impegno si trova così coinvolto ad ottimizzare una forma perfetta o quasi del nostro corpo, per salvaguardare, dinnanzi al nostro giudizio e a quello di altrui , la nostra immagine.

Il seno di una donna per esempio, nasce come uno dei simboli chiave più noti nel rispetto della propria femminilità, una sorta di lasciapassare quasi fondamentale.
Seni piccoli, seni troppo grandi, senti cadenti o seni svuotati dall’allattamento, possono davvero generare un vero e proprio disagio per alcune donne, anzi, per molte.
Studi antropologici oltretutto, rintracciano nell’evoluzione umana le radici di questa parte del corpo così attraente,
Anche il legame affettivo che lega madre e figlio fin dalla nascita, dal momento dell’allattamento, può generare in qualche modo qualche correlazione legata persino al rapporto tra uomo e donna nella coppia.
Infatti anche da adulti gli uomini amano tantissimo il seno di una donna, dando allo stesso una notevole importanza, forse perché inconsapevolmente è per loro il segnale di un legame mai dissolto con la madre.
Per cui, l’importanza del seno nell’universo femminile è basilare, capace davvero di incrinare l’armonia tra il proprio corpo e l’idea di femminililtà.

Non è un caso se i reggiseni sul mercato nelle boutique più scintillanti e non, dai più conformanti ai più leggeri, a quelli che in qualche modo nascondono la vera natura della sua anatomia sul corpo di ognuna di noi, vadano così a ruba.
Contrariamente, se lasciassimo al caso il valore dell’aspetto del nostro seno, scemerebbe in qualche modo anche una parte fondamentale del sentirsi donna.
Essa ricerca non soltanto l’armonia delle sue forme, ma anche un equilibrio e corrispondenza tra il proprio corpo e l’ideale della femminilità stessa.
Il seno è oltretutto un soggetto artistico carico di potenza e significato. Per questo i grandi artisti lo annoveravano, in epoca antica e nella visione contemporaneità di oggi, come un tramite davvero simbolico. Esso rappresenta valori profondi e protagonisti, sia per la sua bellezza che per il suo più autentico senso di trasmissione dei valori e ideologie importanti per l’essere umano e per ciò che esso rappresenta o vuole rappresentare.

Si intuisce quindi che la visione del proprio sé, innanzitutto quella strettamente appartenente alle donne, è fortemente condizionata da fattori sociali e culturali, per cui è estremamente normale che il rapporto che ogni donna ha con il proprio corpo possa farsi carico soprattutto di implicazioni psicologiche. Le stesse influenzano fortemente la vita della stessa, sia nei rapporti con gli altri che nella considerazione del proprio sé.

Per ovviare a tutto questo, visto che mascherare l’insoddisfazione di un seno indesiderato non sia del tutto possibile, se non solo nel limitarsi ad un camuffamento compensato dell’abbigliamento o da un reggiseno miracoloso, bisognerà necessariamente pensare di ovviare al problema utilizzando la medicina estetica, o meglio la chirurgia plastica ricostruttiva.

La chirurgia estetica plastica ricostruttiva può essere a questo punto una soluzione davvero efficace per risolvere il problema. Sarà questo una sorta di percorso che attraverso la risoluzione pratica di un problema estetico, porterà la donna a lavorare anche sulla consapevolezza del proprio sé e quindi della sua autostima, raggiungendo così il risultato desiderato.

Occorre innanzitutto affidarsi a chirurghi estetici ricostruttivi muniti di grande sensibilità empatica e di elevata capacità tecnica. Medici quindi referenziati che valuteranno la figura della loro paziente nel suo insieme psicofisico.
Solo dopo aver scelto la soluzione più consona mediante l’utilizzo di simulazioni grafiche e in sinergia con la paziente, si procederà all’intervento di mastoplastica additiva che regalerà finalmente un décolleté naturale, armonioso e un seno più voluminoso.
Questo intervento consente quindi di modificare la forma e le dimensioni di un seno troppo piccolo o di correggere un’asimmetria mammaria, migliorando l’armonia del corpo con un risultato dall’aspetto naturale.
Il risultato, nonostante le modifiche, sarà molto naturale. Le mammelle dovranno essere morbide al tatto e il risultato dovrà durare nel tempo. Le protesi saranno anatomiche. Questa si crede sia la scelta più idonea per quelle pazienti prive di adeguato tessuto, per cui sarà necessario intervenire sia sul volume che sulla forma della mammella.
La tecnica chirurgica si effettuerà in anestesia totale e la paziente potrà riprendere le sue attività dopo 3-4 giorni senza sforzi, mentre per l’attività fisica si dovrà attendere circa 1 mese.
Non verranno inoltre applicate fastidiose fasciature dopo l’intervento, ma solo un reggiseno contenitivo di qualità.

Per ridurre invece il seno dovremo parlare di mastoplastica riduttiva.
Un volume mammario eccessivo può creare problemi a livello estetico, psicologico e fisico, con dolore del rachide cervicale, condizionando la postura.
L’intervento di mastoplastica riduttiva ha come principale obiettivo quello di ottenere una mammella conica di volume sufficientemente ridotto e proporzionato alla corporatura della paziente. L’estensione delle cicatrici sarà minima e non andrà a intaccare la sensibilità e la funzione di allattamento del capezzolo.
Questo intervento da generalmente ottimi risultati, a condizione però che venga eseguito da uno specialista in chirurgia plastica ricostruttiva molto referenziato.
L’intervento verrà eseguito in anestesia totale. Successivamente la paziente avrà due drenaggi che terrà per qualche giorno. I punti di sutura, qualora vengano posizionati esternamente, verranno rimossi dopo 7-10 giorni., ma spesso sono riassorbibili e quindi non necessitano di rimozione. Il reggiseno sarà di tipo contenitivo e dovrà essere indossato per circa 2 mesi. L’attività lavorativa potrà essere ripresa dopo otto giorni. Mentre quella sportiva dopo un mese circa.

Passiamo quindi alla mastopessi, particolarmente indicata per quelle pazienti che presentano un seno svuotato o cadente (ptosico), con perdita di tonicità della mammella.
Si effettua un lifting dei tessuti in grado di sollevare e rassodare il seno ceduto e molto rilassato. Il tutto senza l’utilizzo di protesi. Non è quindi prevista la variazione del volume della mammella.
Spesso la ptosi mammaria (solitamente bilaterale) è la conseguenza ad una gravidanza o ad una notevole riduzione del peso corporeo.

Abbiamo quindi potuto constatare quanto importante sia il seno nell’armonia del nostro corpo, per l’autostima femminile o anche semplicemente quando il seno che abbiamo non ci piace.
Esistono, come abbiamo visto, svariate opportunità per migliorare tutto questo e quindi tornare ad amarsi come più ci piace.

La chirurgia estetica è un’arma affascinante e potentissima e, se ben fatta, può davvero donare risultati splendidi, gioia e felicità. Essa, nella sua avanguardia di oggi, promuove un’idea di plasticità infinita del corpo e il più delle volte, soprattutto se eseguita da professionisti sensibili e eccellenti , genererà risultati assolutamente naturali. Il messaggio che poi arriva dalla sanità della trasformazione è che non c’è niente che impedisca di reinventarsi nel mondo che abbiamo scelto di vivere, basta farlo con testa, leggerezza, fiducia e attenzione.

Oggi la chirurgia plastica si è trasformata in uno strumento normale di rifacimento perpetuo del proprio io, il più visibile. Essa perpetua davvero la creazione di un look “nuovo, migliorato e naturale” e non è più considerata una questione una tantum.

L’attrice Christina Ricci diceva: “ora il mio corpo è davvero femminile, tanto femminile. E’ finalmente qualcosa su cui posso contare. Quando non so che altro fare, tiro il petto in fuori.!”

…Lei ha imparato a scherzare con il proprio essere, forse perché ha capito che non bisogna mai disperarsi dinnanzi a qualcosa che non è sempre perfetto..
Questo è quindi un problema risolvibile. Ricordiamoci soltanto che dobbiamo (prima di fare qualsiasi cosa su noi stesse) imparare a riconoscere e a riconoscersi. Solo così potremo davvero vantare di fare il passo giusto per noi e cominciare davvero ad essere felici, perché conscie di noi stesse e di ciò che cerchiamo di migliorare del nostro corpo.
La costruzione attenta dell’anima psicologica che ci appartiene accarezzerà anche il nostro fisico , per un proseguo di vita sempre più qualitativo, avvincente e da percorrere a testa alta.

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