Problemi di cellulite… ecco come affrontarli!

Problemi di cellulite… ecco come affrontarli!

Problemi di cellulite… ecco come affrontarli!

La Cellulite…si può definire una malattia molto democratica, perché colpisce tutti, grandi piccini, ricchi, poveri, belli e brutti, ma è un inestetismo (e non solo) gradito a nessuno.

La Cellulite o P.E.F.S. (Panniculopatia Edemato Fibro Sclerotica) è un fenomeno che può dipendere da fattori familiari, ormonali, costituzionali e non ultimi vascolari. Tutti questi fattori possono essere aggravati da vita sedentaria, stress, disturbi intestinali, malattie epatiche, cattiva alimentazione.

Si presenta prevalentemente in determinate zone del nostro corpo, come glutei e cosce, ma spesso anche a livello delle braccia; anche se le donne affette da obesità o da sovrappeso sono più a rischio, la cellulite può comparire anche nelle donne magre proprio perché la sua origine è legata ad una molteplicità di fattori.

Una vita stressante, l’assenza di moto, l’abitudine a indossare un abbigliamento troppo stretto, possono essere concause nella comparsa della cellulite.
Quando la circolazione risulta compromessa, cellule e capillari non ricevono nutrimenti e adeguata ossigenazione e possono verificarsi delle infiammazioni, con conseguente perdita di tono e di elasticità dei  tessuti.

Ai primi segni di comparsa bisognerebbe subito correre ai ripari, correggendo le proprie abitudini legate  all’alimentazione e al movimento. L’introduzione di alimenti sani e bilanciati che favoriscano, insieme ad una regolare attività fisica che riattivi la circolazione sanguigna, un buon drenaggio di liquidi e tossine, sono arma indiscussa soprattutto nel percorso di prevenzione.

La donna moderna, così attenta agli inestetismi del proprio corpo, cerca sempre di escogitare soluzioni miracolose affinché questo brutto inestetismo cutaneo scompaia definitivamente. Esiste infatti anche un effetto controverso psicologico legato alla sensualità , all’essere donne perfette. Perché come diceva Oriana Fallaci: “La femminilità è un’opinione”.

I primi rimedi studiati nell’ambiente casalingo furono  gli impacchi di fondi di caffè, i massaggi al limone o gli srub al sale. Questi metodi arcaici sono stati soppiantati oggi dall’applicazione di creme che in pochi giorni, massaggiate a dovere sulla parte lesa, promettono effetti miracolosi.

Ma in realtà il lavoro richiesto è molto più complesso ed è possibile solo grazie ad un approccio multidisciplinare: nutrizionale, fisico-sportivo e medico-estetico.

Nei casi di cellulite ai primi stadi, la Medicina Estetica propone la Mesoterapia,  una tecnica di somministrazione di farmaci per via intradermica. 

Tale metodica era forse già attuata nel 400 a.C. da Ippocrate, ma la sua diffusione nel mondo medico scientifico risale agli anni ‘50. Semplice nella sua concezione, richiede un’adeguata formazione per essere eseguita efficacemente. Si tratta di multiple iniezioni di una particolare soluzione farmacologica effettuate tramite sottilissimi aghi, appositamente selezionati per la mesoterapia: gli aghi, della lunghezza di 6 mm, permettono d’iniettare nell’area intradermica piccole quantità di farmaco.

Il vantaggio di questa tecnica consiste proprio nel poter utilizzare dosi ridotte di un particolare principio attivo, dosi che diffondono nei tessuti sottostanti l’inoculazione e persistono per più tempo rispetto alla via di somministrazione intramuscolare, con vantaggi quali l’effetto prolungato nel tempo, il ridotto coinvolgimento di altri organi e la riduzione del rischio di eventi avversi o effetti collaterali.

Nei casi invece di cellulite estesa e cronica, presente in stadi avanzati, la Chirurgia Plastica consiglia un trattamento chirurgico ad hoc chiamato Liposuzione (Lipoaspirazione o Liposcultura). 

Tutti pensano che la liposuzione serva ad eliminare la famigerata cellulite: ma è vero che questo intervento aiuta ad eliminare il tanto odiato aspetto “a buccia d’arancia”?

In parte è vero perché in seguito all’aspirazione del tessuto adiposo mediante l’utilizzo di apposite cannule la pelle si retrae diventando maggiormente compatta e tesa. Con l’assorbimento dell’edema e la completa guarigione sarà meno visibile l’aspetto “a buccia d’arancia”. Ma l’intervento non è risolutivo perché non servirà ad eliminare i processi patologici presenti alla base di questa problematica, come la ritenzione idrica e l’alterazione del microcircolo.

La psicoterapeuta Susie Orbach sosteneva che “Le immagini che abbiamo della femminilità e quelle della magrezza sono quasi le stesse” sottolineando l’idea che le donne hanno di sé.

Solo un Chirurgo Plastico, preparato, qualificato e onesto nelle sue valutazioni, capace di affrontare il problema specifico insieme a quello psicologico della paziente, avvalendosi di collaboratori specializzati, potrà aiutare realmente le donne a scegliere la via migliore per esprimere la loro femminilità attraverso un corpo che sentano davvero loro, senza alterarne l’anatomia e senza perdere le giuste proporzioni estetiche.

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Medicina Estetica… per scelta e non per moda!

Medicina Estetica… per scelta e non per moda!

Medicina Estetica… per scelta e non per moda!

La vita è il più prezioso dei beni di questa terra e in ogni tempo si andò alla ricerca di infiniti mezzi atti a farla durare quanto più a lungo possibile. Erano già allora metodi  che in qualche modo sussurravano l’arte del ringiovanimento, a tal punto che in molti vi prestavano attenzione attraverso l’applicazione di trucchi e ornamenti.

Quante donne, e non solo le donne, giorno per giorno si guardano allo specchio con il terrore dell’invecchiamento del loro viso. La donna fa del suo meglio per essere all’altezza dei modelli proposti dai media, per gli amici, per il marito, confermando il senso estetico ormai presente in tutti noi e affermando la propria identità più innovativa e piacevole.

Sicuramente la Medicina Estetica offre infiniti ed efficaci metodi in grado di aiutarci ad ovviare a questo fenomeno, che purtroppo ormai accomuna tutti, e ci permette nel contempo di  guarire anche  l’anima, di soddisfare le esigenze della nostra psiche e del nostro cuore.

Ricorrere ad essa forse, per menti meno aperte, potrebbe significare la non accettazione di sè, la mancanza di autostima, il capriccio, l’insoddisfazione. La storia invece racconta, che già 2000 anni prima di Cristo gli Indiani ricostruivano il naso che veniva amputato alle adultere perché da sempre l’immagine e la sua esaltazione nel rispetto dei valori della bellezza hanno sempre rivestito un’importanza primaria. E tutte le arti figurative di ogni tempo non esisterebbero se non esistesse la “religione della bellezza”.

La nostra società tende spesso a colpevolizzare coloro che vogliono cercare in qualche modo di opporsi al proprio invecchiamento mentre forse, prima ancora di farne un problema morale, bisognerebbe cercare di diffondere un’informazione corretta, trasmettendo la corretta indicazione dei vari trattamenti.

La cura della nostra pelle, per esempio, può riparare i danni subiti a causa dell’invecchiamento e può favorire un ripristino delle sue funzioni, ridonando elasticità, colore, luminosità, tonicità. La Medicina Estetica ha davvero tanti trattamenti da proporre: il Peeling, la Tossina botulinica, il Laser, il PRP e la biorivitalizzazione sono fra gli interventi più comuni, assolutamente poco invasivi e con la massima sicurezza del risultato che ci permetterà di farci riconoscere da noi stessi e dagli altri come persone dal viso più giovane e sano.

Non facciamoci condizionare dalla moda dell’essere giovani per forza, ma lasciamoci trascinare tranquillamente dai nostri desideri di migliorarci, dall’idea di rallentare il tempo che scorre sul nostro viso; assicuriamoci però di essere accompagnati in questo percorso da professionisti seri e preparati, attenti, onesti e lontani dal consumismo estetico. Solo così riusciremo a rinfrescare il nostro aspetto in modo del tutto naturale.

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Acne ed esiti di acne: come intervenire per migliorarne l’impatto estetico

Acne ed esiti di acne: come intervenire per migliorarne l’impatto estetico

Acne ed esiti di acne: come intervenire per migliorarne l’impatto estetico

Il poeta e filosofo francese Paul Valery diceva “Quello che c’è di più profondo nell’essere umano è la pelle ”. Ogni essere umano trova la propria bellezza in un suo spazio profondo ed è per questo che il problema dell’acne diventa complesso e può scatenare emozioni negative e problemi psicologici che non vanno trascurati. Secondo una recente indagine americana svolta su duemila pazienti, pubblicata su BioPsychoSocial Med, tra le conseguenze psicologiche principali dell’acne ci sono la mancanza di fiducia in sè stessi, le difficoltà nelle relazioni sentimentali, i problemi scolastici e la difficoltà a trovare un lavoro. Secondo gli autori della ricerca, la riduzione della qualità della vita nelle persone affette da acne sarebbe in alcuni casi paragonabile a quella di pazienti affetti da malattie più gravi come il diabete, l’artrite, l’asma e l’epilessia.

Esistono una serie di fattori scatenanti per questa malattia cronica, tra cui l’aumento degli ormoni sessuali che caratterizza il periodo dello sviluppo maschile e femminile quando anche la cute subisce importanti modificazioni, in gran parte pilotate dall’azione di questi ormoni su ghiandole sebacee e ghiandole sudoripare. L’eccessiva secrezione sebacea e l’accentuata cheratinizzazione del canale sebaceo sono alla base del problema e sono correlate agli ormoni androgeni come il testosterone, prodotti da ovaie, testicoli e ghiandole surrenali.

Anche lo  stress può rappresentare un fattore scatenante  perché gli stress emotivi possono aumentare la produzione degli ormoni androgeni, e sicuramente anche una cattiva alimentazione troppo ricca di zuccheri e grassi saturi, come quella che prevede salumi, formaggi, dolciumi e alcolici, può contribuire al peggioramento delle manifestazioni cutanee.

Quando i pori della cute vengono otturati dal sebo, da batteri e da cellule morte, si viene a formare un comedone, chiamato comunemente punto nero o bianco. Il colore del comedone varia in base a come si presenta l’apertura del poro. Se si tappa perché completamente ostruito dalle sostanze che vi si annidano  si ha il punto bianco, se invece si apre si verifica una ossidazione dei lipidi con migrazione di cellule ricche di melanina e sebo che favoriscono la formazione di una tipica puntina scura.
Una volta spuntati, i comedoni aperti (punti neri) possono regredire, rimanere tali oppure degenerare in acne infiammatoria con la formazione di papule e pustole.

L’acne può interessare diverse zone del corpo in cui la cute è più ricca di ghiandole sebacee: il viso (specialmente fronte,  guance e mento), ma anche il collo, il petto, il dorso delle braccia, il cavo ascellare e la parte superiore della schiena. Può presentarsi  in forma lieve, ma il problema può diventare anche grave quando interessa i tessuti più profondi portando alla formazioni di cisti e lasciando cicatrici spesso molto evidenti.

Esistono diversi trattamenti per eliminare l’acne e i segni dell’acne, i più diffusi sono i peeling (spesso associati a biorivitalizzazione con acido ialuronico), il PRP (Plasma arricchito di Piastrine) e il Laser.

Ognuno di questi trattamenti è indicato in una particolare fase del percorso volto a migliorare l’impatto estetico dei segni di questa patologia; questo iter terapeutico potrebbe prevedere una sola di queste metodiche o l’integrazione delle stesse.

Vista la complessità e la variabilità del quadro clinico è opportuno, per valutare il tipo di trattamento da effettuare, eseguire preliminarmente un’accurata visita specialistica da un professionista del settore,  durante la quale si potranno esaminare zone interessate ed entità di eventuali cicatrici.

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Obiettivo “pancia piatta”!

Obiettivo “pancia piatta”!

Obiettivo “pancia piatta”!

Ci fu un’epoca in cui addirittura il ventre delle donne faceva tendenza.

Ad esempio, il grembo della Venere del Botticelli assomigliava a quella pancia oggi tanto odiata dalla maggior parte delle donne.

Eppure a quel tempo il capolavoro indiscusso del Botticelli, doveva rappresentare una dea e non una donna qualsiasi, proprio la dea della bellezza.

Con l’evoluzione delle mode però cambiano i modelli, a cui tanto alle volte amiamo appartenere, e nel corso dei decenni i profili si sono via via sempre più assottigliati.

I corsetti utilizzati nel passato per dare un’idea di perfezione delle forme e dei contorni hanno lasciato oggi il posto ai contenutissimi capi di lingerie disinvoltamente presentati dalle modelle facendo esibizione eccellente di fisici asciutti e scolpiti. Questo dimostra come l’addome sia diventato una parte del corpo molto considerevole nella nostra cultura moderna. La cosiddetta “pancia piatta” è diventata oggi un obiettivo estetico che molte donne cercano di raggiungere.

Vengono proposti svariati strumenti per ridurre l’adipe dall’addome e migliorare l’aspetto estetico della nostra figura: la palestra, la dieta, i massaggi, i prodotti cosmetico-estetici e altro ancora.

In molti casi purtroppo l’accumulo adiposo addominale è favorito dalla genetica per cui qualsiasi tipo di dieta o attività fisica non basta a risolvere il problema. E’ possibile però ottimizzare il risultato desiderato avvalendosi della Chirurgia Plastica, attraverso interventi chirurgici come la Liposuzione e/o l’Addominoplastica.

Per quanto riguarda la Liposuzione è richiesta un’anestesia locale con sedazione o generale in caso di maggiori quantità da rimuovere. Il chirurgo effettua piccole incisioni lunghe pochi mm, posizionate verso la zona dei fianchi e nell’ombelico e attraverso esse verrà introdotta una cannula chirurgica, della larghezza adatta al tipo di intervento, con cui potrà essere aspirato il tessuto adiposo in eccesso.

Il post-operatorio manifesterà delle ecchimosi nella zona traumatizzata come normale reazione all’intervento.  Durante questo periodo di convalescenza il paziente dovrà osservare un certo riposo, ma già dal giorno successivo il paziente sarà in grado di essere “staticamente operativo”. Per almeno 15/20 gg, il paziente dovrà astenersi dal fare attività fisica e si consiglia fermamente di evitare l’esposizione al sole fino al completo assorbimento delle ecchimosi e del gonfiore post operatorio.

Il risultato sarà eccellente dopo circa 6 mesi e le cicatrici non saranno rilevanti proprio per la piccola dimensione delle incisioni; sarà fondamentale per il mantenimento del risultato finale adottare uno stile di vita sano caratterizzato da una dieta corretta, equilibrata e bilanciata, non restrittiva, da associare a una regolare attività fisica, anche moderata.

Per quanto riguarda invece Il rilassamento cutaneo questo è sicuramente uno degli inestetismi addominali più comuni, non migliorabile con la dieta e l’esercizio fisico. L’intervento di Addominoplastica consiste proprio nella rimozione della cute e del tessuto adiposo in eccesso nella parte centrale e bassa dell’addome, al di sotto dell’ombelico, al fine di tendere la parete addominale e risistemare la parete muscolare.

Se l’eccesso adipo-cutaneo non è eccessivo, talvolta non è necessario il riposizionamento dell’ombelico, allora l’intervento sarà di mini-addominoplastica.

L’intervento di addominoplastica è indicato per:

  • addome prominente e ptosico (pancia “a grembiule”) con rilassamento ed eccesso cutaneo dell’addome;
  • presenza di evidente diastasi (separazione) dei muscoli retti dell’addome associato;
  • addome grinzoso e cadente con eccesso di adipe.

L’addominoplastica si esegue in anestesia generale, cioè a paziente completamente addormentato ed ha una durata di circa 3 ore. Generalmente sono necessarie due incisioni: una nella porzione bassa dell’addome appena sopra la linea dei peli del pube che si prolunga lateralmente; la seconda è di forma circolare intorno all’ombelico ma, verrà effettuata solo se sarà necessario riposizionarlo più in alto per conferire un aspetto naturale. Dopo l’intervento i pazienti dovranno rimanere a riposo per almeno 48 ore. Il dolore è generalmente minimo e controllabile con i comuni farmaci analgesici.

Farsi seguire da professionisti altamente qualificati, come medici esperti e specializzati in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, può essere l’unica certezza per la corretta riuscita dell’intervento: grazie alla loro attenta conoscenza dell’anatomia, così dettagliata, accurata e dettata dalla qualifica della loro specializzazione, sarà assicurato un risultato eccellente.

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L’intervento di Otoplastica per dire addio alle “orecchie a sventola”

L’intervento di Otoplastica per dire addio alle “orecchie a sventola”

L’ intervento di Otoplastica per dire addio alle “orecchie a sventola”

Inutile negarlo, fin dall’infanzia, già nell’ epoca più remota, le orecchie a sventola sono sempre state causa di problemi psicologici anche complessi  e difficili da sopportare. Infatti di per sé  avere le orecchie a sventola non è un problema di tipo funzionale, perché non intacca l’udito, ma diventa una condizione estetica che può portare a stati di insicurezza e alla perdita dell’autostima, al disagio nel relazionarsi con gli altri e alla paura di essere notati, derisi, criticati. Questo difetto porta spesso le persone che lo presentano a camuffare la propria immagine, magari tramite l’utilizzo di un cappellino o di una taglio di capelli che può non essere così adeguato, anche un po’ antiestetico, ma efficace per sviare l’attenzione.

 

A provocare le orecchie a sventola è un fattore ereditario e la loro formazione avviene già nella vita intrauterina. Questa particolare formazione è dovuta, infatti, ad un blocco della rotazione della cartilagine esterna dell’orecchio che non si avvicina abbastanza alla testa. Questo blocco avviene verso il sesto mese di gravidanza, ma il motivo che lo scatena è ancora tuttora sconosciuto.

Questo problema congenito interessa un gran numero di persone nel nostro paese, ma la Chirurgia Plastica oggi è in grado di risolverlo grazie a tecniche all’avanguardia.

Se l’imperfezione si presenta molto pronunciata l’età ideale per intervenire con un intervento di chirurgia estetica ricostruttiva è  intorno ai 4/5 anni. Una ricerca medica sull’otoplastica pediatrica ha dimostrato che il successivo sviluppo fisico non disturba la forma dell’ orecchio per cui non ci sono motivi per posticipare l’intervento. Va chiarito anche che non esiste la possibilità che con il tempo le orecchie si “sistemino” spontaneamente.  Considerata la tenera età sarà opportuno ricorrere a un’anestesia generale e di conseguenza la degenza sarà un po’ più lunga. Considerando comunque ogni caso secondo la sua evoluzione di intervento, si tratterà normalmente di un paio di giorni.

Nel caso si decidesse invece di intervenire oltre i 10/12 anni fino all’età adulta, sarà possibile intervenire  ambulatorialmente con una maggiore flessibilità di azione, asportando la parte eccedente di cartilagine, se presente, e rimodellando il padiglione auricolare operando in anestesia locale.

I pochi punti di sutura saranno applicati nella parte posteriore, in modo che la cicatrice risulti non visibile, e sarà effettuata una piccola medicazione per permettere un assestamento dell’orecchio nella posizione che il chirurgo deciderà di definire.

La Chirurgia Estetica delle orecchie, nella maggioranza dei casi, si focalizza sull’inestetismo delle orecchie a sventola, ma i difetti estetici che possono presentarsi sul padiglione auricolare sono diversi e alcuni molto più complessi da risolvere. In alcuni casi infatti il paziente può presentare orecchie di dimensioni eccessive oppure padiglioni di forma non naturale e questo potrebbe incidere sul costo dell’ intervento che comunque resta piuttosto contenuto rispetto ad altri tipi di interventi di chirurgia plastica

Di assoluta importanza è scegliere Istituti, Ospedali e Cliniche sicure e certificate, perché si tratta comunque di un intervento chirurgico che necessita di una particolare attenzione anche e soprattutto nei controlli post-operatori.

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PRP: il trattamento più innovativo per i nostri capelli

PRP: il trattamento più innovativo per i nostri capelli

PRP: il trattamento più innovativo per i nostri capelli

Lo sapevate che i capelli sono la manifestazione fisica dei nostri più arditi pensieri e un prolungamento di noi stessi?

Ogni singolo capello che ci appartiene  è una sorta di estensione di noi stessi, una connessione  tra corpo e spirito. Storie, leggende , fiabe incantate, si raccontano  in tutto il mondo e in esse i capelli  giocano un ruolo fondamentale nel destino di ognuno di noi, infatti, non a caso, personaggi come uomini e donne di saggezza hanno generalmente i capelli lunghi, mentre la tirannia spesso è stata rappresentata da teste dai capelli corti o addirittura inesistenti.

Il capello quindi appartiene ad un linguaggio del corpo molto sottile, ad uno stile ben definito, sta a delineare il  carattere delle persone e può rappresentarci per svariati contenuti. Ad esempio i capelli sciolti sembra significhino sicurezza mentre i capelli raccolti convinzione.

Bisogna prendersi cura dei capelli per riuscire a mantenerli nel tempo, salvaguardandone l’aspetto e la salute.

Dopo approfonditi studi e importanti ricerche, dopo svariati test ottimizzati su persone calve o con serie difficoltà di crescita del capello, gli esperti sono arrivati alla conclusione che la tecnica più efficace per mantenere sani e forti i nostri capelli è il “PRP” (Platelet Rich Plasma). Una sorta di siero naturale che noi stessi produciamo.

L’utilizzo del plasma arricchito di piastrine è una tecnica scientificamente validata che viene utilizzata già da molti anni nell’ambito della Chirurgia Plastica per la cura ad esempio delle grandi ustioni e su quei pazienti con ferite che hanno serie difficoltà di guarigione con le normali tecniche convenzionali.

I forti fattori di crescita racchiusi nelle piastrine sono capaci di stimolare meccanismi cellulari richiamando e attivando le cellule staminali nella sede anatomica in cui si rende necessario questo tipo di intervento, migliorandone lo stato della cute e di tutti gli annessi cutanei.

Per la perdita precoce dei capelli, per l’alopecia androgenetica, per il rinvigorimento dei capelli sfibrati che tendono  ad assottigliarsi notevolmente sia nell’uomo che nella donna, il PRP è senza ombra di dubbio uno dei trattamenti più potenti che attualmente la medicina abbia a disposizione.

Già utilizzato negli USA e in Brasile questo trattamento si dimostra eccezionale anche come terapia e sostegno per il trapianto dei capelli. Meraviglioso è il risultato di questo trattamento anche su quei capelli fortemente sfibrati per conseguenza di utilizzi eccessivi di tinte e decoloranti.

Si precisa inoltre che il trattamento con fattori di crescita piastrinici PRP non è un mero trattamento estetico, ma una metodica biologica  che ripristina di gran lunga le condizioni vitali della nostra cute.

I primi risultati si potranno notare già dopo qualche mese: blocco della caduta eccessiva dei capelli, maggiore vigore del capello e del cuoio capelluto. In alcuni casi si potrà addirittura apprezzare una ricrescita di alcuni capelli.

Il trattamento è ambulatoriale. Il sangue viene prelevato attraverso un banale prelievo venoso quindi centrifugato per separare le piastrine dai globuli rossi. Solo una parte di plasma selezionato, ricco di piastrine, verrà  estratto ed utilizzato per il trattamento. Una volta attivate le piastrine, il PRP verrà così iniettato nel cuoio capelluto tramite micropunture effettuate con aghi sottilissimi.

E’ un procedimento molto semplice che a seconda dei trattamenti può durare dai 30 ai 40 minuti circa.

La sua straordinaria efficacia  è dovuta al fatto che con questa metodica si riesce a generare una concentrazione di piastrine molto più alta di quella presente normalmente nel plasma.

Prendetevi quindi cura dei vostri capelli perché come diceva Martin Lutero: “I capelli sono l’ornamento più ricco delle donne”…e anche degli uomini!

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